“LA TAVOLA DEI MORTI” e LA PROCESSIONE DEI FRATI MORTI

  • 22/09/2017
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“LA TAVOLA DEI MORTI”

e

LA PROCESSIONE DEI FRATI MORTI

 il primo novembre h. 19,00

 a Fontevecchia

Un lungo cammino che, tra racconti, tradizioni e simboli, accompagnerà il pubblico nella visita della ‘Tavola dei Morti’, ovvero nella riscoperta dell’antica tradizione abruzzese di lasciare apparecchiata la tavola di casa nella notte tra il primo e il 2 novembre con le migliori pietanze contadine, dalla pasta all’uovo rigorosamente fatta a mano al pollo al forno con le patate, sino al vino e al dolce, per accogliere e rendere più sereno il passaggio delle anime dei propri defunti che in quella notte, si narra, tornano a trovare i propri cari e i propri affetti. E’ l’evento organizzato per la sera di mercoledì prossimo, primo novembre, dall’Associazione Fontevecchia a Spoltore e che si svolgerà presso il Borgo di Case Troiano. Diciamo subito che la nostra manifestazione è totalmente diversa dai festeggiamenti di Halloween che, peraltro, non appartengono alla nostra storia, né alla nostra cultura, ma, anzi, sono andati a soppiantare la nostra tradizione che invece voleva si dedicasse la notte tra l’1 e il 2, ossia tra Ognissanti e la celebrazione dei defunti, proprio alla commemorazione e alla preghiera per le anime dei nostri cari che non sono più altro nostro fianco. Con “La Tavola dei Morti’ noi vogliamo raccontare ai più giovani e riportare alla luce una tradizione importante per la nostra storia, appunto il dovere di onorare nella maniera più giusta, rispettosa e opportuna quelle persone che hanno fatto parte della nostra vita e che in quella notte, secondo tradizione, tornano nelle loro case per un breve attimo. L’evento, organizzato sempre in collaborazione con l’associazione Beato Marco d’Aviano, di cui Fontevecchia è partner, prenderà il via alle 19,00 in punto dinanzi alla sede della motorizzazione civile, dove inizierà il percorso della tradizione e sarà raccontato ciò che accade in quella notte. Per cominciare distribuiremo delle candele e racconteremo sul posto la storia del pozzo dei guerrieri, situato sotto quello che oggi è un terrapieno-rotatoria e dove storicamente si abbeveravano i soldati della guarnigione spagnola durante il vicereame di Napoli e i briganti. Quindi con la sola luce delle candele ci si incamminerà verso il Borgo Case Troiano, seguendo un percorso delimitato dai lumini, e con alcune pause, ciascuna delle quali sarà caratterizzata da un racconto su vicende e personaggi che hanno caratterizzato il Borgo stesso. Lungo la stradina del borgo racconteremo la storia delle ‘ossa a la vutate de lo lope’, ossia del ritrovamento di ossa umane a seguito dell’impianto di vigne e oliveti, ossa che ancora oggi fanno sospettare la presenza in loco di un’area cimiteriale addirittura di epoca romana. Nell’uliveto visiteremo il rinvenimento di un’antica sepoltura facendo attenzioni a non incappare nei dispetti de Lu Mazzamurille, uno spiritello con un berretto rosso in testa che si diverte a infastidire i vivi con scherzi di ogni sorta. Quindi visiteremo una casa facendo attenzione alla “Processione dei frati morti” che, in silenzio e con i ceri accesi, seguiranno i presenti. All’esterno di ogni abitazione ci saranno dei simboli, come il sacchetto di grano o la scopa rovesciata e, ogni volta, spiegheremo le ragioni di quelle presenze che affondano nella tradizione abruzzese. Anche le tavole saranno imbandite secondo gli usi del posto, con prosciutto e formaggio, maccaroni al sugo, pollo e patate, acqua, vino, pane, caffè, biscotti, dolci e frutta. Ma la particolarità – spiegano i membri dell’Associazione Fontevecchia – è che quel cibo comunque non potrà essere consumato, perché la ‘tavola imbandita’ deve accogliere le anime che  passeranno la notte da quella cucina e che potranno ritrovare, come tramanda la tradizione, i piatti tanto amati in vita. E infatti, nei tempi antichi si svolgeva il refrigerium poi vietato dal cristianesimo e, in tempi più recenti, le famiglie il giorno seguente destinavano gli alimenti ai poveri”. Durante la serata sarà possibile rendere omaggio alla chiesa della Santissima Trinità, situata a Case Troiano, che sarà regolarmente aperta, e i residenti del borgo racconteranno le storie sulle persone che storicamente hanno abitato il luogo, come ‘La tavule di Nonne Filumene’, ‘Zì Pippine”’ e ‘La finestre de Zà Retine’. Particolare sarà l’allestimento dell’altare delle Anime Pezzentelle, le anime del purgatorio in cerca di grazia con la possibilità di ascoltare il racconto di una devozione tutta abruzzese e meridionale. Al termine dell’evento, a tutti i partecipanti sarà offerto il ‘cibo penitenziale’, anch’esso rigorosamente rispettoso della tradizione, ovvero  ‘il grano dei morti’, ossia grano bollito con noci, melograno e mosto cotto, fave lesse, ceci abbruscati, chicocce e patane e vino rosso. “Quindi i presenti – hanno concluso i responsabili dell’associazione Fontevecchia - avranno l’occasione di riscoprire una tradizione diffusa in tutto il meridione sino agli anni ’50 e che purtroppo si è andata perdendo”. Poi, prima della mezzanotte, tutti a casa con tre mandate al portone di casa per impedire a pantefiche e mazzamurille di non farci trascorrere una notte tranquilla. Partecipazione e degustazioni gratuite.
Info: 331/6796820



Chi siamo

Il comitato per la costituzione dell’Associazione Fontevecchia si forma nel 2010 ed è parte attiva della società civile con interventi relativi all’ambiente, mobilità, saperi e integrazione. Lo scopo dell’associazione, oltre la tutela delle tradizioni, del territorio e la riqualificazione estetica del borgo nato nel 1600, si articola su un ampio raggio di interventi.