LA TAVOLA DEI MORTI il primo novembre a Case Troiano

  • 11/10/2016
  • 1879


La tavola dei morti


Martedì 1° Novembre 2016

ore 19.30

Borgo di Case Troiano



Un lungo cammino che, tra racconti, tradizioni e simboli, accompagnerà il pubblico della ‘Tavola dei Morti’, ovvero la riscoperta dell’antica tradizione abruzzese di lasciare apparecchiata la tavola di casa nella notte tra il primo e il 2 novembre con le migliori pietanze contadine, dai maccheroni all’uovo rigorosamente fatti a mano al pollo al forno con le patate, sino al vino e al dolce, per accogliere e rendere più sereno il passaggio delle anime dei propri defunti che in quella notte, si narra, tornano a trovare i propri cari e i propri affetti.

È l’evento organizzato per la sera di martedì prossimo, primo novembre, dall’Associazione Fontevecchia a Spoltore e che si svolgerà nel Borgo di Case Troiano vicino la motorizzazione.

“Diciamo subito – ha precisato Luciano Troiano, presidente dell’Associazione Fontevecchia - che la nostra manifestazione è totalmente diversa dai festeggiamenti di Halloween che, peraltro, non appartengono alla nostra storia, né alla nostra cultura, ma, anzi, sono andati a soppiantare la nostra tradizione che invece voleva si dedicasse la notte tra l’1 e il 2, ossia tra Ognissanti e la celebrazione dei defunti, proprio alla commemorazione e alla preghiera per le anime dei nostri cari che non sono più altro nostro fianco.

Con La Tavola dei Morti noi vogliamo raccontare ai più giovani e riportare alla luce una tradizione importante per la nostra storia, appunto il dovere di onorare nella maniera più giusta, rispettosa e opportuna quelle persone che hanno fatto parte della nostra vita e che in quella notte, secondo tradizione, tornano nelle loro case per un breve attimo.

L’evento, organizzato in collaborazione con l’associazione Beato Marco d’Aviano, di cui Fontevecchia è partner, prenderà il via alle 19,30 in punto dinanzi alla sede della motorizzazione civile, dove saranno distribuite, ai partecipanti, le candele e inizierà il percorso della tradizione con il racconto ciò che accade in quella notte. Per cominciare racconteremo sul posto la storia del pozzo dei guerrieri, situato sotto quello che oggi è un terrapieno-rotatoria e dove storicamente si abbeveravano soldati e briganti, sull'accampamento dei cavalieri spagnoli che per decenni, tra cinquecento e seicento, è stato a pochi passi.

Quindi con la sola luce delle candele ci si incamminerà verso il Borgo Case Troiano, seguendo un percorso delimitato dai lumini, e con alcune pause, ciascuna delle quali sarà caratterizzata da un racconto su vicende e personaggi che hanno caratterizzato la vita del luogo.

Lungo la stradina del borgo racconteremo la storia della processione dei frati morti che saranno presenti facendo attenzione a non guardarli negli occhi, delle ossa "a la vutate de lo lope’, ossia del ritrovamento di ossa umane a seguito dell’impianto di vigne e oliveti, ossa che ancora oggi fanno sospettare la presenza in loco di un’area cimiteriale addirittura di epoca romana o medievale.

Sotto gli ulivi sarà raccontata la storia de "lu mazzamurille" nella speranza che on venga a disturbare i presenti. Quindi visiteremo l'altare della devozione popolare con una stampa proveniente dall'altare del Suffragio della cattedrale di Sebenico e le anime pezzentelle ovvero le anime del Purgatorio.

Spazio ancora ad altre storie lungo il percorso e visita alla prima casa: all’esterno di ogni abitazione ci saranno dei simboli, come il sacchetto di grano o la scopa rovesciata e, ogni volta, spiegheremo le ragioni di quelle presenze che affondano nella tradizione abruzzese”.

Ovviamente anche le tavole saranno imbandite secondo gli usi del posto, con prosciutto e formaggio, maccaroni al sugo, pollo e patate, acqua, vino, pane, caffè, biscotti, dolci e frutta.

Ma la particolarità  è che quel cibo comunque non potrà essere consumato, perché la tavola imbandita deve accogliere le anime che  passeranno la notte da quella cucina e che potranno ritrovare, come tramanda la tradizione, i piatti tanto amati in vita.

E infatti, nei tempi antichi, le famiglie il giorno seguente destinavano gli alimenti ai poveri e con l'occasione si parlerà del refrigerium che, dai pagani e giunto fino ai giorni nostri.

Durante la serata sarà possibile rendere omaggio alla chiesa della Santissima Trinità, situata nel borgo, e che sarà regolarmente aperta, e i residenti del borgo racconteranno le storie sulle persone che storicamente hanno abitato il luogo, come ‘La tavule di Nonne Filumene’, ‘Zì Pippine”’ e ‘La finestre de Zà Retine’.

Al termine dell’evento, intervento a sorpresa di Pulcinella la cui presenza sarà spiegata a tutti i partecipanti prima dell'offerta del cibo penitenziale, anch’esso rigorosamente rispettoso della tradizione, ovvero  ‘il grano dei morti’, ossia grano bollito con noci, melograno e mosto cotto, fave lesse, ceci abbruscati, chicocce e patane e vino rosso.

I presenti avranno l’occasione di riscoprire una tradizione diffusa in tutto il meridione sino agli anni ’50 e che purtroppo si è andata perdendo. Poi, prima della mezzanotte, tutti a casa con tre mandate al portone di casa per impedire a pantefiche e mazzamurille di non farci trascorrere una notte tranquilla.







Chi siamo

Il comitato per la costituzione dell’Associazione Fontevecchia si forma nel 2010 ed è parte attiva della società civile con interventi relativi all’ambiente, mobilità, saperi e integrazione. Lo scopo dell’associazione, oltre la tutela delle tradizioni, del territorio e la riqualificazione estetica del borgo nato nel 1600, si articola su un ampio raggio di interventi.