Festa delle bambole volanti

  • 17/02/2016
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La CTT (Fontevecchia, Il Ramajetto, Teatro del Sangro e Cata) si prepara per la:



 FESTA DELLE BAMBOLE VOLANTI

2 marzo 2016

inizio alle 16,30

Torrevecchia Teatina (Ch)




Una tradizione che rischiava di essere dimenticata, rivitalizzata grazie agli studi del Prof. Francesco Stoppa e della memoria degli anziani. La festa è straordinariamente importante e merita una spiegazione sui suoi significati antichi e pieni di misteri. Lo dimostra l’interesse per vari gruppi e singoli che ci hanno scritto dal Molise e dalla Calabria, per chiederci informazioni visto che anche da loro si sta pensando di salvarla. “Le caratteristiche etnografiche della festa – spiega il prof. Stoppa - detta anche “Seghe la vecchie a lu mezze” spezza il periodo della quaresima a metà ed è una rievocazione della tradizione pasquale, nel periodo che va dal mercoledì delle Ceneri al Sabato Santo, nella quarta settimana di Quaresima. Da dieci anni le associazioni riunite nella Compagnia Tradizioni Teatine, in collaborazione con il Centro di Antropologia Territoriale per il Turismo UdA, propongono il “Corteo delle pupe a sette gambe, delle vecchie e delle bambole volanti”. Le vecchie sono interpretate da tre maschi a viso coperto e rappresentano le parche, che fanno e disfanno il destino umano con la conocchia (rocca) inconocchiata, il fuso con la vertecchia e le forbici e, avvicinandosi a presenti e curiosi dicono “je file, je turce, je taje”. Il corteo inizia con la bambola Quarantana, vecchia, brutta e magra: è la vedova di re Carnevale e rappresenta la continuità ed il popolo, vestita di nero in segno di lutto poiché deve sacrificarsi per 40 giorni. Questa bambola comunica tristezza, preghiera e meditazione al dolore di Gesù Crocifisso”. Il Carnevale e la Quaresima, per la cultura popolare, sono fratello e sorella, ma anche marito e moglie, e con la morte di re Carnevale iniziano, in attesa della Pasqua, le sette settimane di Quaresima. Appesi sotto la bambola Quarantana, ci sono sette ingredienti di magro o sette piume di cui sei di un colore e la settima di un altro, che indicano la purificazione, l'astinenza e l'astensione dalla maldicenza. A seguire, il corteo, che porta una pupa fatta in biscotto con sette gambe, sette lingue e sette piume sulla testa. Le sette gambe rappresentano il passaggio e la transizione da Carnevale a Pasqua, le sette penne indicano l’astinenza temporanea, della bambola Quarantana, dai doveri coniugali e da ogni divertimento, durante il periodo della Quaresima. L'astinenza sessuale non era il solo contenimento di questo periodo. Le sette lingue spiegano che bisognava mangiare magro e non si doveva cucinare in modo troppo elaborato. Durante le sette settimane non si potevano mangiare dolci, non ci si doveva pettinare i capelli, non si spazzava il pavimento, non si dovevano riordinare i letti, non si doveva cucire. La pupa che rappresenta “la vecchie” deve essere spezzata da un uomo anziano perché saggio ed autorevole e ormai esente dalle tentazioni della carne. Le bambole volanti, inoltre, vengono fatte volare, nel corso della quarta domenica di Quaresima, appese a fili su canne, sulla testa dei partecipanti e sui luoghi che si desidera proteggere. Sono considerate portafortuna per scacciare gli spiriti maligni, ricevere auspici e frenare le malattie. La bambola rappresenta anche una via di comunicazione tra la vita e la morte, una caratteristica che si trova nella bambola Quarantana. E’ bene ricordare che le bambole non sono solo un gioco, da sempre parte integrante dell'essere umano ma fantocci: bambole e pupe sono oggetti rituali e compaiono nel ciclo di propiziazione primaverile. Il carattere di unione che lega le varie bambole deriva dalla loro collocazione a metà tra terra e cielo, tra umanità e uno spirito superiore. Quest'ultimo, trovando casa nella bambola, diventa un elemento concreto e familiare, una sorta di protettore, un guardiano per chi lo possiede; fino a creare, tra il proprietario e la bambola, un legame indissolubile di arricchimento reciproco. Lo stesso significato lo hanno le maschere rituali che accompagnano la comparsa delle bambole. Esse servono a concretizzare le proprie aspirazioni e scacciare paure. Compaiono a partire dal Carnevale, poi a metà Quaresima e a Pasqua per terminare alla festa del Majo e riapparire, fatte di fichi secchi, a dicembre per Santa Lucia, sempre fatte di fichi secchi. Non importa se sono di cartapesta, stracci o di biscotto o di fichi. Per ricevere auspici si devono mangiare, bruciare o far volare. Lo scopo del rituale legato alla raffigurazione della bambola cambia: un uovo rappresenta la fertilità, sette gambe rappresentano il passaggio e una transizione, un simbolo fallico scaccia il male, sette ingredienti di magro appesi sotto la bambola indicano sacrificio e purificazione. Le bambole volanti sono dette Corajisime, Quarjisime, Quaremme o Quarantane in molti paese del Sud dell’Italia tra cui il vicino Molise e la lontana Calabria. La famosa pupa che balla tra i fuochi d’artificio è una volta fantasmagorica divinità danzante con i seni nudi fatta di cartapesta ed è la regina di tutte queste bambole. Cosa mangiare: rintroscele con bastardone, mollica di pane, peperoncino, aglio e olio; le alici 'mpriadorie con aglio, prezzemolo peperoncino; la chicocce con patate aglio, rosmarino e peperoncino; la pizza di randinije con cacio alla sala; patane, pizze e foije (foije de cole, cascigne e bietola rinasciticcia) con sardella fritta, bastardone.


Chi siamo

Il comitato per la costituzione dell’Associazione Fontevecchia si forma nel 2010 ed è parte attiva della società civile con interventi relativi all’ambiente, mobilità, saperi e integrazione. Lo scopo dell’associazione, oltre la tutela delle tradizioni, del territorio e la riqualificazione estetica del borgo nato nel 1600, si articola su un ampio raggio di interventi.