I CANTI DELLA PASSIONE
FEDE POPOLARE DELLA SETTIMANA
SANTA
di Luciano Troiano
MERCOLEDI’ 16 APRILE 2025 – ORE 20.30 -BORGO CASE
TROIANO (zona motorizzazione – PE)
Info. 331/6796820 –
www.fontevecchia.org
In pochi luoghi d'Abruzzo permane il
canto della Passione, portato nelle case, nei borghi e nelle campagne, nei
primi giorni della Settimana Santa. L'evento di mercoledì 16 aprile 2025 a Borgo Case
Troiano è reso possibile grazie alla collaborazione tra l'Associazione
Fontevecchia di Spoltore (Pe), i Cantori dei quartieri Grotta e S. Anna di
Chieti e l'Associazione Beato Marco d'Aviano.
Anche in altre regioni il
canto della Passione è una tradizione, veniva eseguito anche nelle domeniche di
Quaresima e ai cantori, al termine del canto, veniva talvolta chiesto di
eseguire altri brani religiosi.
Si tratta di una
manifestazione di musica popolare che ha lo scopo di rievocare le
tradizioni e i canti dell'elemosina , riportando alla luce l'arcaico legame
tra fede e
cultura.
Gruppi del tutto
improvvisati, formati da contadini, braccianti e donne del popolo, si recavano
nelle case cantando il lungo Calvario di Cristo fino
alla sua resurrezione.
Uova ,
pizze pasquali ma soprattutto il dolce tipico “ Lu Castelle” (antenato
dell’uovo pasquale imbevuto nel vino cotto locale), erano i
doni più comuni che “ Li Passijunire ” ricevevano al termine
dei canti natalizi.
In particolare, le uova
ricevute in dono dal padrone di casa sono un alimento squisitamente pasquale
perché indicano la rinascita, l'abbraccio di Dio con l'uomo, la riconciliazione
tra cielo e terra e, soprattutto, un simbolo apotropaico di cosmogonia e di
nascita da cui trae origine l'universo con le sue forze vitali.
I Canti della
Passijòne sono canti religiosi paraliturgici. La loro natura arcaica
emerge dalla presenza di andamenti melodici ricchi di decorazioni melismatiche,
cioè dal caricamento di un insieme di note più
o meno ampie e intense su un'unica sillaba testuale
. Il risultato è uno stile che rimanda alle fonti della devozione
penitenziale tardo-medievale. Questi antichi canti narrativi, che rappresentano
le forme di culto in cui riemergono retroscena di riti e concezioni pagane,
traggono ispirazione dalle leggende agiografiche e moralizzanti del Medioevo o
dalla Bibbia e dai vangeli apocrifi. Quasi tutte le preghiere eseguite
presentano una struttura melodica unica che si ripete per ciascuna di esse:
questa prassi ha facilitato l'apprendimento di lunghi testi narrativi.
I canti rievocano le ore
della Passione, con il ricordo dei momenti salienti delle ultime ventiquattro
ore di vita di Cristo. I cantori erano accompagnati dalla fisarmonica a due
toni e dal triangolo, talvolta dalla cornamusa. " Lu rellogge
della passijone " è uno dei canti più adattabili a strumenti
diatonici come la fisarmonica. Forse per questo è uno dei più ascoltati durante
l'elemosina: " Alle cinque nell'orto Lu buon gesù ca jò Alle sei
dal padre eterno al Re dei cieli andò...... Alle ventiquattro Gesù andò al
sepolcro solo per amore nostro, ci salvò tutti ."
Non meno importanti sono
i Lamenti di Maria , detti volgarmente " lu
sclame de la Madonna ", nei quali è evidenziato il profondo
dolore della Madre per la morte del caro Figlio: " O fijie fijie
me tu mi lasciatePe salvĂ lu monne mi 'bbandunate... ".
Per la gente delle campagne,
il giorno dei Canti della Passijòne era diverso dagli altri
della Settimana Santa : si legavano le campane e si iniziava la
ricerca delle case con canti di questua che narravano la Passione di GesĂą Cristo , dal tradimento di Giuda
Iscariota alla Resurrezione .
Al Gloria della Messa solenne si suonano le campane, da questo
momento riprende il normale funzionamento del Gloria la sera del Sabato Santo
.
Gli anziani univano al
silenzio delle campane un digiuno molto faticoso " Lu trapasse "
che, fatto per sette anni consecutivi, così dice la credenza religiosa, ha il
potere di purificare eternamente un'anima cara del Purgatorio. Durante questi
giorni di silenzio, il parroco incaricava i giovani del luogo di girare per le
vie del paese con il classico strumento popolare, lu ciuccule ,
al posto delle campane, per annunciare le varie funzioni religiose.
La storia e la diffusione
dei Canti della Passijone si tramandano oralmente, di
generazione in generazione, nei vari centri dell'Italia meridionale. Alcuni di
questi canti provengono da Montecassino e hanno fino a mille anni. Alcuni,
inizialmente, erano eseguiti in canto gregoriano e si sono trasformati nel
corso dei secoli. Questa usanza ha interessato tutta la regione ed era diffusa
in ogni contrada, il Martedì e il Mercoledì Santo, quando il dramma cristiano
raggiungeva il suo culmine. Per l'Abruzzo ha avuto origine dal comune
sentimento religioso, con le sue radici nel doloroso racconto evangelico.
Nelle contrade rurali, in
questi giorni, cantori popolari accompagnati da pochi strumenti musicali, si
spostavano nei villaggi, nelle case isolate per intonare i Canti della
Passijòne . Era quasi un rito religioso: in una società profondamente
permeata dall'esperienza cristiana, il tema era dettato dalla scadenza
liturgica che culminava con la morte di GesĂą e, attorno al piccolo gruppo di
musicisti, donne, bambini, uomini si riunivano in cerchio, e tutti in silenzio
ascoltavano le parole in canto che narravano gli eventi drammatici della
flagellazione, del cammino verso il Calvario, della crocifissione, della morte
di GesĂą e rievocavano il dolore straziante della Madonna.Il gruppo era formato
da poche persone che, al suono della fisarmonica o dell'organetto che
accompagnava i cantori, si spostavano di casa in casa, fermandosi nell'androne,
ai piedi delle scale, davanti alla stalla, dovunque ci fosse uno spazio
frequentato dal vicinato. Immaginate come nel buio piĂą completo che ha
caratterizzato i secoli scorsi, la sera, questo piccolo gruppo di cantori si
avvicinava a una casa di campagna, illuminando il sentiero con qualche torcia,
intonando queste melodie che diventavano, man mano che si avvicinavano, sempre
piĂą forti. Alla fine, come detto, ai cantori veniva offerto del cibo, un saluto
tradizionale e si spostavano verso un'altra casa.
Fonti: Archivio
Sonoro, Silvestre Background I Canti della Passione di Cristo, L'Aria di
Penne Il Canto della Passione, Santino Verna Lu Giuviddì Sante di don
Donatangelo Lupinetti, Archivio del Folklore Italiano, Rai Teche.