4 febbraio, dalle h. 17,00
Il rito di San Biagio
Nel Borgo Case Troiano
Un canestro con i taralli, dolci e allâanice, devozionali e, accanto, le candele benedette, che verranno utilizzate per il rito della benedizione della gola. Torna domenica prossima, 4 febbraio, dalle h. 17,00 il rito di
San Biagio nel Borgo Case Troiano, dove, come vuole la tradizione, verrĂ allestito lâaltare presso la chiesa della
Santissima TrinitĂ , aperta per tutta la giornata, evento organizzato dallâAssociazione Fontevecchia.

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Il culto di San Biagio è fortemente sentito in Abruzzo, tanto che è il patrono di Alanno, Bussi e Castiglione a Casauria, solo nella provincia di Pescara â ha ripercorso il Presidente dellâAssociazione
Luciano Troiano -.
Senza dimenticare che a Penne è venerato il cranio del santo, nel duomo di San Flaviano a Giulianova è conservato il braccio di San Biagio, racchiuso in un reliquario dâargento realizzato a forma di braccio benedicente e con una palma tra le dita, simbolo del martirio del 1394.
E la tradizione della festa è diffusa anche a Taranta Peligna, dove si preparano le âpanicelleâ, ossia i pani a forma di mano che vengono distribuiti tra i cittadini, e, infine, a Lettomanoppello. Anche Fontevecchia ha sempre onorato la ricorrenza del santo protettore della gola, rispettando un rito semplice, ma ben radicato per la festa, denominata âBiascioraâ. 
Durante la giornata viene allestito, dentro la chiesa della Santissima TrinitĂ , un altare con i classici taralli benedetti. Accanto al cesto devozionale vengono posizionate le candele bianche, anchâesse benedette il giorno prima, ossia per la Candelora che cade il 2 febbraio, festa popolare della Purificazione della Beata Vergine Maria e che ricorda anche la presentazione al Tempio di GesĂš.
Solitamente i ceri vengono utilizzati il 2 febbraio nella processione che precede la Messa, dove la candela è il simbolo di Cristo âluce per illuminare le gentiâ. Nel giorno di San Biagio le stesse candele vengono utilizzate per il rito della benedizione della gola.
Al termine della giornata vengono portate a casa, una per famiglia, dove vengono conservate e accese per invocare la protezione divina durante i temporali, le grandinate e altri eventi a tutela di chi potrebbe trovarsi in condizioni di pericolo. E infatti ogni famiglia domani sera porterĂ nella propria casa un tarallo e una candela.
Come sempre obiettivo dellâAssociazione Fontevecchia è quello di ricercare e riportare alla luce antichi usi e costumi, tradizioni talvolta smarrite e che invece avevano un grande significato, rituale oltre che religioso, per i nostri nonniâ.
La partecipazione, come sempre, è
gratuita.
Per ulteriori informazioni, si prega rivolgersi allâUfficio Stampa 331/6796820