La CTT (Fontevecchia, Il Ramajetto, Teatro del Sangro e Cata) si prepara per la:
FESTA DELLE BAMBOLE VOLANTI
2 marzo 2016
inizio alle 16,30
Torrevecchia Teatina (Ch)
Una tradizione che rischiava di essere dimenticata, rivitalizzata grazie agli studi del Prof. Francesco Stoppa e della memoria degli anziani. La festa è straordinariamente importante e merita una spiegazione sui suoi significati antichi e pieni di misteri. Lo dimostra l’interesse per vari gruppi e singoli che ci hanno scritto dal Molise e dalla Calabria, per chiederci informazioni visto che anche da loro si sta pensando di salvarla. “Le caratteristiche etnografiche della festa – spiega il prof. Stoppa - detta anche “Seghe la vecchie a lu mezze” spezza il periodo della quaresima a metà ed è una rievocazione della tradizione pasquale, nel periodo che va dal mercoledì delle Ceneri al Sabato Santo, nella quarta settimana di Quaresima.
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Da dieci anni le associazioni riunite nella Compagnia Tradizioni Teatine, in collaborazione con il Centro di Antropologia Territoriale per il Turismo UdA, propongono il “Corteo delle pupe a sette gambe, delle vecchie e delle bambole volanti”. Le vecchie sono interpretate da tre maschi a viso coperto e rappresentano le parche, che fanno e disfanno il destino umano con la conocchia (rocca) inconocchiata, il fuso con la vertecchia e le forbici e, avvicinandosi a presenti e curiosi dicono “je file, je turce, je taje”. Il corteo inizia con la bambola Quarantana, vecchia, brutta e magra: è la vedova di re Carnevale e rappresenta la continuità ed il popolo, vestita di nero in segno di lutto poiché deve sacrificarsi per 40 giorni. Questa bambola comunica tristezza, preghiera e meditazione al dolore di Gesù Crocifisso”. Il Carnevale e la Quaresima, per la cultura popolare, sono fratello e sorella, ma anche marito e moglie, e con la morte di re Carnevale iniziano, in attesa della Pasqua, le sette settimane di Quaresima. Appesi sotto la bambola Quarantana, ci sono sette ingredienti di magro o sette piume di cui sei di un colore e la settima di un altro, che indicano la purificazione, l'astinenza e l'astensione dalla maldicenza. A seguire, il corteo, che porta una pupa fatta in biscotto con sette gambe, sette lingue e sette piume sulla testa. Le sette gambe rappresentano il passaggio e la transizione da
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Carnevale a Pasqua, le sette penne indicano l’astinenza temporanea, della bambola Quarantana, dai doveri coniugali e da ogni divertimento, durante il periodo della Quaresima. L'astinenza sessuale non era il solo contenimento di questo periodo. Le sette lingue spiegano che bisognava mangiare magro e non si doveva cucinare in modo troppo elaborato. Durante le sette settimane non si potevano mangiare dolci, non ci si doveva pettinare i capelli, non si spazzava il pavimento, non si dovevano riordinare i letti, non si doveva cucire. La pupa che rappresenta “la vecchie” deve essere spezzata da un uomo anziano perché saggio ed autorevole e ormai esente dalle tentazioni della carne. Le bambole volanti, inoltre, vengono fatte volare, nel corso della quarta domenica di Quaresima, appese a fili su canne, sulla testa dei partecipanti e sui luoghi che si desidera proteggere. Sono considerate portafortuna per scacciare gli spiriti maligni, ricevere auspici e frenare le malattie. La bambola rappresenta anche una via di comunicazione tra la vita e la morte, una caratteristica che si trova nella bambola Quarantana. E’ bene ricordare che le bambole non sono solo un gioco, da sempre parte integrante dell'essere umano ma fantocci: bambole e pupe sono oggetti rituali e compaiono nel ciclo di propiziazione primaverile. Il carattere di unione che lega le varie bambole deriva dalla loro collocazione a metà tra terra e cielo, tra umanità e uno spirito superiore. Quest'ultimo,
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trovando casa nella bambola, diventa un elemento concreto e familiare, una sorta di protettore, un guardiano per chi lo possiede; fino a creare, tra il proprietario e la bambola, un legame indissolubile di arricchimento reciproco. Lo stesso significato lo hanno le maschere rituali che accompagnano la comparsa delle bambole. Esse servono a concretizzare le proprie aspirazioni e scacciare paure. Compaiono a partire dal Carnevale, poi a metà Quaresima e a Pasqua per terminare alla festa del Majo e riapparire, fatte di fichi secchi, a dicembre per Santa Lucia, sempre fatte di fichi secchi. Non importa se sono di cartapesta, stracci o di biscotto o di fichi. Per ricevere auspici si devono mangiare, bruciare o far volare. Lo scopo del rituale legato alla raffigurazione della bambola cambia: un uovo rappresenta la fertilità , sette gambe rappresentano il passaggio e una transizione, un simbolo fallico scaccia il male, sette ingredienti di magro appesi sotto la bambola indicano sacrificio e purificazione. Le bambole volanti sono dette Corajisime, Quarjisime, Quaremme o Quarantane in molti paese del Sud dell’Italia tra cui il vicino Molise e la lontana Calabria. La famosa pupa che balla tra i fuochi d’artificio è una volta fantasmagorica divinità danzante con i seni nudi fatta di cartapesta ed è la regina di tutte queste bambole. Cosa mangiare: rintroscele con bastardone, mollica di pane, peperoncino, aglio e olio; le alici 'mpriadorie con aglio, prezzemolo peperoncino; la chicocce con patate aglio, rosmarino e peperoncino; la pizza di randinije con cacio alla sala; patane, pizze e foije (foije de cole, cascigne e bietola rinasciticcia) con sardella fritta, bastardone.